Magia e religione
Qual è la differenza tra la magia e la religione?
Come distinguere tra magia e religione?
Non è sempre facile, entrambe le definizioni si riferiscono a qualcosa di estremamente sottile, ad energie impalpabili, a credenze, opinioni, fatti. Hanno però in comunque qualcosa di fondamentale: la ritualità, cioè l’utilizzo di riti e gesta che si ripetono sempre uguali nelle stesse situazioni.
Gli studiosi hanno distinto religione e magia secondo diversi criteri.
Ad esempio, il Malinowski sostiene che la religione si richiama a questioni fondamentali dell’esistenza umana, mentre la magia si occupa di problemi concreti e specifici.
Secondo il Frazer (autore del Ramo d’Oro) , invece, la religione si appella all’aiuto di entità sovrannaturali – Dio per i monoteisti, le varie Divinità nel politeismo -, mentre la magia è sostanzialmente “naturale”, cioè realizza i cambiamenti desiderati tramite l’uso elementi che – per contagio o imitazione – operano a distanza.
Per altri ancora, il credente religioso prega e sacrifica con umiltà, implorando aiuto dall’alto, mentre il mago manipola e comanda, nella convinzione che incantesimi e formule adatte provocheranno l’effetto desiderato, espresso sempre verbalmente e ad alta voce con autorità.
Nella nostra società, in realtà, il problema si pone relativamente: già il Cattolicesimo si è occupato a suo tempo di individuare con precisione le pratiche magiche, distinguendole da forme di eterodossia, eresia o apostasia, condannandole tutte indistintamente. Tant’è che le pratiche esoteriche hanno ripreso molti elementi del Cristianesimo, utilizzandole e interpretandole a rovescio nel caso della magia nera, ma il Cristianesimo a sua volta, nei suoi primordi, ha trasformato e fatto proprie molte tradizioni e festività instaurate dal paganesimo preesistente sul territorio.
Il mio consiglio è quindi semplicemente quello di non porsi il quesito: “ciò che sto facendo appartiene alla sfera della religione o è magia?”, ma piuttosto: “ciò che sto facendo è giusto e concorda con il mio reale bisogno o desiderio?”